La luce lavora per me, mostra personale dedicata al maestro novantaquattrenne Luis Tomasello, uno degli artisti internazionali che con maggior e sublime delicatezza di risultato ha saputo condurre la propria complessa ricerca in ambito cinetico.
“La luce lavora per me” – afferma l’artista argentino –
E’ infatti la scoperta della luce raggiunta attraverso il suo abbandonarsi all’esperienza tridimensionale che rappresenta il contributo più originale di Tomasello alla ricerca artistica.
Perché egli ha saputo tradurre le atmosfere virtuali del grande Giorgione in atmosfere reali.
L’emozione estetica nasce dalla luce, accolta e orchestrata in una struttura geometrica tridimensionale, plasmata secondo le leggi classiche dell’armonia, con possibili aperture nella quarta dimensione spazio - temporale.
Egli crede nell’uomo, al di là di ogni esperienza negativa e lo vuole aiutare a cogliere l’essenza profonda delle cose, che è appunto armonia e amore. A cogliere la musica delle sfere celesti, che può dare un senso alla nostra vita tormentata. Quella di Tomasello è una mano enamorada, ha scritto Julio Cortázar.
Possiamo aggiungere qui che questa mano enamorada
più che dalla luce visibile è guidata
da una luce intellettual, piena d’amore (Dante, Paradiso XXX, 40).