Tele rigorosamente monocrome, rosso fuoco, chiodi colati di pittura incandescente, fiammiferi, bruciature, e ancora macchine, pianoforti, libri dati alle fiamme sono il segno distintivo del lavoro di un artista che dall’incontro con Yves Klein nel 1957 trova nella monocromia la spinta decisiva verso un’arte totalmente sua. Fa parte negli anni ’60 del gruppo Zero di Dusseldorf accanto a Heinz Mack, Otto Piene e Günther Uecker, entra in contatto con Piero Manzoni e Lucio Fontana. Sue opere sono collocate,solo per citarne alcuni, presso: Centre Georges Pompidou, Centre National d’Art Contemporain (Paris), Musée d’Art Contemporain de Lyon, Düsseldor Museum, Museum Ritter (Germany), Kunsthaus Zürich, Museo Jesus Raphael Soto (Ciudad Bolivar), Museo Pecci (Prato).