DIGITAL VOLANT CHARTAE MANENT ( SCRIPTA)
Permettetemi questo calembour “tardo moderno”.
Il fare compulsivo, l’apparire, l’esserci ci fa dimenticare la necessità di documentare e testimoniare il lavoro degli artisti ed il nostro
mi si contesta dicendo:
the net, instagram, facebook, telegram, tik tok, twitter, l’ashtag, the cloud, l’hard disk ….l’una e gli altri lampi nell’infinito.
l’eccesso di documentazione digitale porta alla “digital fatigue” ..perdiamo il cellulare e perdiamo migliaia di foto, cambiamo account e scompaiono corrispondenze di anni..
cambia la tecnologia e i nostro floppy disk, vhs (chi se lo ricorda?), hard disk diventano inintellegibili
in Sincron gallery reloaded
celebro la conservazione maniacale, certosina di queste due figure (i galleristi Armando Nizzi e Anna Canali) di modo che dai documenti conservati nei loro cassetti possa emergere un divenire professionale fatto di relazioni, errori, fatiche e passione..
l’ephimera (a corredo) di questa mostra diventa una catapulta,
una macchina del tempo.
ti proietta lì, nel momento del fare. insomma un sorriso, una corrispondenza, una lite per dare un volto ad ogni opera che altrimenti rimarrebbe mero oggetto estetico.
In mostra lettere, bozzetti, fotografie oltrealle opere di:nanda vigo, lucio fontana, max bill, getulio alviani, grazia varisco, joel stein, alberto biasi, bruno munari, julio leparc, antonio calderara, dadamaino, gianni colombo, okizumi, satoru sato, jacques palumbo, jorrit torquist, piero manzoni, gianfranco zappettini, mario ballocco